II calcestruzzo combinato con l’armatura in ferro, da quando fu scoperto oltre 100 anni fa, veniva ritenuto un materiale eterno e versatile, utilizzabile per realizzare opere e strutture ardite, edifici di pregio architettonico-ingegneristico, come anche opere ordinarie e di modesto valore. Questa iniziale convinzione, abbinata alla sua relativa facilità di produzione, ha generato un veloce sviluppo dell’impiego di calcestruzzo armato, prodotto seguendo regole composizionali, produttive e progettuali a volte imprecise, che hanno causato una qualità complessiva dei conglomerati spesso scadente e poco durabile.
Questo approccio, abbinato ad una scarsa conoscenza delle forme di degrado altamente degenerative, nella maggior parte dei casi di origine naturale, hanno aggredito e deteriorato, giorno dopo giorno, il cemento armato impedendo la durata nel tempo di tante opere.

Fatte queste premesse è logico comprendere che, per realizzare opere durevoli in cemento armato, occorre prevedere, nel settore produttivo del calcestruzzo, severi controlli di qualità per soddisfare le esigenze del progettista, che a sua volta deve tener conto non solo delle caratteristiche strutturali ma anche dell’ambiente più o meno aggressivo al quale l’opera è esposta. Oltre a questo, la messa in opera dello stesso deve essere eseguita con precisione per quanto riguarda la compattazione, lo spessore del copriferro, la stagionatura, le riprese di getto, ecc. Prima di procedere al recupero del calcestruzzo ammalorato è invece necessario conoscere a fondo tutte le possibili cause del degrado mediante  un’accurata analisi diagnostica, che non può essere effettuata solo indagando sull’aspetto superficiale, ma deve essere approfondita, il più possibile, nei particolari.

I prodotti e le tecnologie compendiati in CONCRETE REPAR, costituiscono lo strumento specializzato per redigere e realizzare sicuri e ampiamente collaudati interventi di costruzione, riparazione, ripristino, consolidamento e protezione di opere e/o strutture in calcestruzzo, fondati sulla conoscenza della tecnologia e della “terotecnologia” (scienza del ciclo di vita) dei materiali, sulla ricerca, sull’esperienza ultra-trentennale e su un’attenzione particolare rivolta a necessità ed esigenze individuate nella quotidiana frequentazione dei grandi cantieri di opere infrastrutturali e industriali: ponti e viadotti, gallerie stradali e idrauliche, dighe, bacini di carenaggio, darsene, linee metropolitane, aeroporti, strade e autostrade, ferrovie, opere fluviali, gasdotti, oleodotti, acquedotti, strutture su roccia, fognature, impianti di depurazione, di smaltimento rifiuti, pavimenti e impianti industriali in genere.